EUROSCHIAVI
di Marco
Della Luna e Antonio Miclavez
Chi
si arricchisce davvero con le nostre tasse?
La Banca d'Italia
La grande frode del debito pubblico
I segreti del signoraggio
L'Italia
è sempre più povera a causa di un debito pubblico
in continuo aumento che comporta un'elevata pressione fiscale.
Il debito pubblico è un'invenzione costruita da politici
e banchieri al fine di arricchire gli azionisti privati della
Banca Centrale italiana e europea.
Che
cosa è veramente il denaro? Niente viene rivelato circa
il potere di creare denaro, la sovranità monetaria. E su
chi lo esercita in concreto, al di fuori di qualsiasi regola e
controllo democratico, arricchendosi con una tassa occulta che
si porta via, anche in Italia, un'ampia fetta dei nostri denari
sotto forma di tasse.
Euroschiavi
svela i segreti e i meccanismi di questo sistema di potere che
si è eretto e mantenuto sul fatto di essere ignorato dalla
gente, soprattutto dai lavoratori, dai risparmiatori e dai contribuenti,
e indica come porre fine legalmente a questo saccheggio.
Gli autori, Marco Della Luna e Antonio Miclavez, un avvocato e
un medico imprenditore, hanno raccolto prove schiaccianti e testimonianze
di altri studiosi, da Karl Marx a Thomas Jefferson, da Abraham
Lincoln alla politica monetaria di Adolf Hitler, per dimostrare
che il potere sovrano è nelle mani di coloro che conquistano
il monopolio della creazione del denaro, e che lo Stato diventa
come una cosa di loro proprietà, per dirla con le parole
del Presidente Andrew Jackson.
Estratto
del libro:
..
L'inventario è desolante. Il 25% del bilancio dello Stato
va a pagare gli interessi passivi sul debito pubblico, che ammonta
a circa il 106% del prodotto interno lordo, ed è in aumento
a causa dell'aumento del deficit del bilancio, salito a oltre il
4% nel 2005. Metà del nostro reddito è assorbita dal
pagamento di tasse e contributi vari. Quanto rimane è poco,
e non basta a comperare abbastanza per sostenere la produzione di
beni e servizi. Il denaro scarseggia. E le imprese, i negozi, le
botteghe, gli uffici falliscono, chiudono e licenziano. Siamo in
recessione.
L'accesso al credito - in termini ragionevoli di interesse, stabilità,
trattamento corretto - si restringe e viene riservato ad una cerchia
imprenditori privilegiati perché amici dei politici o partecipati
dalle stesse banche che li finanziano. Gli altri devono subire condizioni
usurarie e revoche improvvise degli affidamenti, ordini subitanei
di rientri.
A misura che le imprese si indebitano sempre di più verso
il sistema bancario, le banche diventano determinanti e dominanti
come finanziatrici e/o soci di maggioranza nella vita delle imprese
stesse, e sempre più estesamente assumono quote azionarie
di esse per non farle fallire, in violazione del principio che gli
istituti di credito non dovrebbero svolgere attività industriale.
Questa violazione è stata autorizzata per legge nel 1994.
I risparmiatori vengono, per contro, sistematicamente 'tosati' da
banche, borse, fondi di investimento, anche attraverso operazioni
chiaramente montate, come quella Parmalat o quella Cirio; le istituzioni
di garanzia intervengono sempre in ritardo. E le indagini giudiziarie
arrivano, di solito, a una serie di punti morti.
Col potere di acquisto di un Euro che si attesta intorno a quello
delle vecchie mille Lire, anziché duemila, molti lavoratori
dipendenti non guadagnano abbastanza per sbarcare il lunario con
la famiglia; eppure, essi costano troppo nella concorrenza con l'industria
dei Paesi emergenti e sono a rischio di licenziamento.
Lo Stato e le pubbliche amministrazioni, sempre a corto di fondi
nonostante le enormi tasse che incamerano, da un lato forniscono
sempre meno assistenza ai cittadini o se la fanno pagare sempre
più cara; dall'altro, non forniscono infrastrutture moderne
né servizi efficienti né una valida attività
di ricerca scientifico-tecnologica, sicché il Paese è
in costante declino, perde mercati e competitività - è
ormai ultimo in Europa - e il capitale estero investe sempre meno.
Ma è anche il Paese in cui la gente spera di meno nel futuro
e mette al mondo meno figli.
Insomma, il debito pubblico, le tasse, i contributi previdenziali,
i debiti verso le banche, sono i fattori che più condizionano,
affliggono e avvelenano la nostra esistenza, sia come individui
che come collettività; e che tolgono l'avvenire a noi e ai
nostri figli. Non solo in Italia, non solo in Europa.
Assai curiosamente, tutto questo sistema di cose si è formato
attraverso una precisa serie di violazioni di norme costituzionali
e delle leggi ordinarie, nonché su confusioni e mistificazioni
economiche, e in ultima analisi sul fatto che quasi nessuno capisce
o conosce i meccanismi e gli interessi retrostanti. Certamente,
di essi non parlano i mass media, se non raramente, indirettamente
e di sfuggita.
Se la legge e la Costituzione fossero applicate dal governo e, su
richiesta dei cittadini, dai giudici - se riuscissimo a fargliele
applicare, e qui vi diciamo come si potrebbe provarci - ebbene,
non solo il debito pubblico si ridurrebbe drasticamente, ma lo Stato
si ritroverebbe a credito verso il sistema bancario e con capacità
di intervento costruttivo e propulsivo per l'economia e il benessere
sociale. Inoltre, lo Stato si ritroverebbe libero da padroni esterni,
con la possibilità, quindi, di diventare democratico - come
ora sicuramente non è
..
Marco
Della Luna
Puoi
vedere un'intervista a Antonio Miclavez, uno degli autori di EUROSCHIAVI
su:
http://video.google.it/videoplay?docid=8208628600166597158
torna
alla home page >>>
|